Site icon Ars Digitalia

Come usare Instagram per il branding online

instagram app

Con un tasso esponenziale di crescita 5 volte superiore rispetto a tutti gli altri social network e un bacino oltre il doppio di quello di Twitter, Instagram si sta affermando come il canale social più amato e usato al momento.  Fra 2013 e 2017 è passato da 90 a 700 milioni di utenti attivi, di cui 15 milioni sono profili aziendali.

Grazie all’efficacia comunicativa e alle sue incredibili possibilità di relazione che offrono molte più opportunità di successo rispetto a Facebook e Twitter; questo social viene scelto sempre più dagli imprenditori come vetrina online per  il cosiddetto visual marketing dei loro prodotti.

Seguire il proprio brand di riferimento su Instagram, infatti, è molto comune, il che per le aziende si traduce nell’insormontabile vantaggio di avere una presenza stabile e capillare nella news feed dei propri followers.

Sulla cresta di questa onda di crescita, Instagram oggi è da prendere sul serio. Vediamo quali sono gli elementi imprescindibili per avviare un branding online di successo tramite questa piattaforma:

Obiettivi e Strategia

In primo luogo questo si traduce nell’individuazione di un target di riferimento che, visto il mezzo scelto, si mantiene comunque giovane (fra i 15 e i 35 anni circa) ma, allo steso tempo, può essere orientato fra un pubblico di nicchia e uno più mainstream. Per far in modo che i clienti corrispondano al target selezionato, anche su questa piattaforma – proprio come in altri contesti – è essenziale rimanere sempre fedeli a se stessi, pubblicando solo contenuti che comunichino la giusta immagine del brand.

Appare chiaro a questo punto che la prerogativa essenziale di Instagram è quella di avere un prodotto o un servizio da mostrare. I contenuti di questa piattaforma, infatti, sono quasi esclusivamente visivi e pertanto è necessario molto materiale fotografico accompagnato da descrizioni decisamente stringate.  

Questo non significa necessariamente che si debbano postare esclusivamente immagini del prodotto che si vuole vendere. Anzi, quello che conta sembra essere il giusto mix di contenuti che alterni post dedicati alla propria merce o servizio, ad altri pertinenti e relativi ma più vari, inspirational e personali. In questo modo si intrattengono i propri followers, si veicolano i valori del brand e se ne accredita l’immagine visiva sul profilo social.

Funzioni per le Aziende

La biography – o più semplicemente bio – in cima al profilo è la prima presentazione che l’impresa può offrire e un modo per accogliere i propri followers all’interno della pagina. Solitamente questa deve essere sfruttata per descrivere sinteticamente obiettivi e valori, con l’annessione di un link diretto che canalizzi i propri followers verso il sito web ufficiale dell’attività o ad una piattaforma e-commerce. È bene considerare di cambiare regolarmente il link di riferimento aggiornandolo in base ai nuovi contenuti presenti sulla pagina web di rimando.

Oltre al contenuto fotografico del post, da sfruttare efficacemente sono anche le caption, brevi didascalie in calce ad ogni fotografia che, con un azzeccato e sapiente uso degli hashtag, diventano essenziali per farsi trovare più velocemente e affiancare dei concetti immediati ai propri prodotti.

Il fatto poi che Instagram sia diventato un canale di vendita è ben noto anche agli amministratori stessi del social network i quali, proprio a questo proposito, hanno appositamente messo a disposizione delle pagine aziendali funzioni e vantaggi  pensati specificatamente per la loro attività di branding. Fra questi lo swipe up, una funzione che permette, con un semplice tocco, di aprire link diretti a pagine web durante la riproduzione delle stories della pagina. O ancora, una mail instantanea ed interna all’app stessa per facilitare la comunicazione e l’interazione con i possibili clienti.

Infine, è possibile anche un’opzione di sponsorizzazione interna ad Instagram stesso che, sotto pagamento e con segnalazione agli utenti, propone i propri post a fasce di pubblico specifiche che non seguono la pagina ma rispondono ai termini del target.

Gusto estetico

Come abbiamo precisato  in precedenza, Instagram si fonda su una comunicazione visiva ed immediata. Per questa ragione il risultato finale del proprio profilo deve appagare l’occhio. È molto importante curare l’aspetto estetico della pagina che rappresenterà l’azienda, selezionare solo materiale fotografico di buona qualità e, anche a seconda del proprio ambito (soprattutto se nel mondo dell’arte, del fashion e del design), può essere utile rispettare una palette di colori gradevole negli accostamenti.

Pubblico

Il motore di questo social sono i followers che, proprio perché si sta rivelando una delle piattaforme più amate, sono particolarmente attivi. Saper sfruttare questa prerogativa e trasformarla in un vantaggio a favore dell’azienda è essenziale.

Il segreto è intrattenere e, allo stesso tempo, ispirare. Per farlo è necessario pubblicare almeno una volta al giorno (fino ad un massimo di 3-4 volte), prediligendo i cosiddetti “orari morti” le tipiche fasce orarie di pausa e relax in cui l’utente medio si distrae sui social. I contenuti, come abbiamo detto, non devono mostrare strettamente il prodotto, ma sono importanti anche le foto che creino il mood della pagina, rispecchino i propri valori e gli interessi della fascia di pubblico selezionata come target. Questo principalmente per portare un buon bacino di followers che seguono ed apprezzano il brand e che, eventualmente, si convertiranno in acquirenti.

Fidelizzare gli utenti resta il primo passo da compiere interagendo molto, coinvolgendoli, chiedendo la loro opinione, invogliandoli a commentare o a taggare la propria pagina. Da questo punto di vista un saggio e frequente uso delle stories è ottimo perchè sono più dirette, partecipative e coinvolgenti. Quello che caratterizza questo mezzo infatti, a differenza di Facebook, è proprio l’estemporaneità dei contenuti: non programmabili in automatico ma inseriti manualmente,  questi ultimi riescono a trasmettere una maggiore spontaneità e fedeltà al reale. Questo aspetto è particolarmente strategico, mostra in veste più intima e confidenziale quello che sta dietro l’impresa, con un potenziale di engagement più elevato.

Da ultimo ma non per ultimo, dal momento che – inutile negarlo – Instagram si basa sul culto delle personalità e sul numero di followers, spesso per dare visibilità ai propri prodotti ci si può avvalere della collaborazione di un influencer. In altre parole, un personaggio noto (come endorsers, attori, modelli, utenti con un grosso seguito) che, in cambio di denaro o attraverso la procedura di gifting, sponsorizza il brand sul suo profilo personale postando egli stesso delle foto, taggando il marchio con cui collabora e offrendogli risonanza attraverso i propri followers. Questo dovrebbe tradursi in maggiori vendite e notorietà. Anche selezionare la personalità con cui avviare la collaborazione è un processo delicato perché il personaggio in questione dovrebbe comunque rispecchiare i propri standard e valori. Ma soprattutto: attenti a questo tipo di sponsorizzazioni, in quanto, a causa dell’enorme diffusione del termine influencer, risultano essere spesso inutili e truffaldine.

Ora che possedete i principali strumenti per avviare il vostro branding su Instagram, non dimenticate di seguire anche noi di Arsdigitalia!

Exit mobile version